Percorso 12 – “LAGO DI PAOLA”(*)
Dicembre 6, 2020Ponte San Giovanni XXIII – Torre Paola
Questo percorso può essere considerato, in parte, una variante del Circuito 2 per la porzione che interessa la SP Lungomare, nel tratto tra il Ponte Giovanni XXIII° e Torre Paola, tratto in cui, per la morfologia e la geometria dei luoghi, non risulta possibile un facile inserimento di un percorso ciclabile in sede propria o in sede riservata all’interno della attuale carreggiata.
Nel Circuito 2 è prevista la realizzazione di sistemi per la riduzione della velocità veicolare ma, al fine ridurre la presenza di traffico ciclistico e migliorare la fluidità del traffico, soprattutto quello dei mezzi pubblici che rimane strumento essenziale della mobilità nel periodo estivo, viene proposta la realizzazione di un percorso ciclabile che propone una ipotesi di fruizione diversa, rispetto a quella attuale, dell’intera fascia dunale compresa fra mare e lago di Sabaudia.
L’ipotesi viene suggerita da una scelta già definita nell’attuale PRG che prevede la pubblicizzazione della fascia lacuale del lago di Sabaudia per una significativa profondità. Questa scelta appare coerente con l’ipotesi di fruizione pubblica del lago e del ridimensionamento della privatizzazione totale dell’intera costa lacustre.
Al margine di questa fascia di verde pubblico lungo l’argine del lago, viene ricavato lo spazio sufficiente all’inserimento di un percorso pedociclabile; in questa prospettiva la profondità della fascia di verde pubblico può avere dimensioni anche molto più ridotte rispetto a quelle programmate per limitare al minimo conflitti ed oneri in merito ad espropri ed acquisizioni (anche se ad una prima ricognizione non sembrano insistere su questa fascia, salvo rari casi, manufatti significativi). Il percorso, che può essere dotato di illuminazione bassa e discreta, è finalizzato a supportare sia il traffico dei residenti che quello dei turisti. L’infrastruttura può utilizzare i lotti non edificati sul lato lago come zone di sosta e parcheggio custodito delle biciclette e di risalita della duna in corrispondenza dei varchi lato mare o in loro prossimità. In questo modo viene consentita l’accessibilità al mare da parte del traffico proveniente dal centro di Sabaudia con un percorso protetto, ombreggiato, di grande suggestione paesaggistica ed ambientale, in grado di consentire allo stesso tempo un nuovo e più profondo rapporto con il lago.
I luoghi di risalita della duna, adeguatamente attrezzati, potranno essere anche il terminale di trasporto via acqua effettuato con natanti a propulsione non inquinante (elettrica), che nel periodo estivo dovrebbero costituire un mezzo di trasporto stabile in grado di collegare anche altri siti notevoli che si affacciano sul lago (area archeologica, Posillipo/Villaggio dei giornalisti, ecc.).
La realizzazione del percorso può presentare specifiche difficoltà, oltre a quelle di carattere finanziario e di disponibilità delle aree, relative all’inserimento nell’ambiente e per la soluzione di alcuni passaggi particolari. Per quanto riguarda l’inserimento e il possibile conflitto con apparati arborei e vegetazionali, la pista può essere realizzata con materiali poco intrusivi e con un tracciato rispettoso dei luoghi e della vegetazione esistente. Per risolvere alcune situazioni complesse, soprattutto la presenza di manufatti di servizio in prossimità dell’argine lacustre, in alcuni casi è ipotizzabile anche la realizzazione di brevi tratti del percorso con passerelle (pontoni), disposte sul lago per aggirare eventuali ostacoli non superabili o per evitare le lungaggini di eventuali contenziosi relativi agli espropri; in altri casi è possibile che si debbano realizzare piste con pendenze in deroga a quelle previste dal Regolamento di attuazione dei percorsi ciclabili, o scivoli a mano per le biciclette per superare bruschi dislivelli, come ad esempio all’inizio del percorso in prossimità del ponte Giovanni XXIII.
Evidentemente l’ipotesi dovrà essere sottoposta a numerose verifiche di fattibilità ma, come accennato all’inizio, rientra in una visione più ambiziosa, articolata ed innovativa, dell’utilizzo di questo tratto di costa fortemente antropizzato, privatizzato e congestionato nel periodo estivo.