Sabaudia centro – Lungomare – Caterattino – Lavorazione – Rio Martino –Canale Nocchia – Diversivo Nocchia – S.Andrea – Zeffiro 1-2 – Sabaudia centro
Questo è uno dei due circuiti principali della rete ciclabile ed ha un carattere prevalentemente rivolto alla fruizione ludica/turistica in quanto è finalizzato alla accessibilità della costa e del sistema delle zone umide situate a nord-ovest del centro urbano. Inoltre il circuito costituisce il terminale di una serie di percorsi secondari di lunghezza limitata che collegano i diversi insediamenti turistico-residenziali situati a ridosso della SP Litoranea con la costa.
Il circuito parte dai giardini del centro di Sabaudia e prosegue verso il mare lungo il viale alberato Principe di Piemonte fino al ponte. In questo tratto, la pista ciclabile può essere ricavata parallelamente alla strada nell’area verde dei giardini oltre il marciapiede o all’interno dell’attuale sede stradale con due distinte corsie per ogni senso di marcia o in una unica corsia per una larghezza di 2,5 mq in relazione al mantenimento o eliminazione dei parcheggi.
Un primo problema è costituito dall’attraversamento del ponte Giovanni XXIII° in quanto su di esso deve essere garantito il doppio senso di marcia; è stata formulata una proposta da parte della amministrazione Comunale che prevede di ricavare all’interno della attuale sede stradale due corsie (una per ogni senso di marcia) con semplice segnaletica a terra, ma la sezione complessiva ha una dimensione tale che difficilmente sarà possibile ricavare corsie ciclabili in sede propria dotate di tutti i necessari dispositivi di sicurezza come previsti dalla normativa. D’altra parte, l’ipotesi radicale di allargare o modificare la piattaforma della infrastruttura con mensole laterali o variazioni della sezione non appare proponibile in quanto complessa, costosa e di significativo impatto sotto il profilo architettonico e dell’inserimento ambientale, inoltre vi sarebbero difficoltà con gli ingombri circostanti come l’edificio della caserma Piave.
La scelta, stante il mantenimento della situazione attuale, è quella della viabilità mista con due corsie riservate alle biciclette segnalate sulla carreggiata, anche se di misura ridotta, accompagnate da diversi dispositivi per rendere più sicuro l’attraversamento del ponte per i ciclisti: precedenza assoluta ai ciclisti, riduzione della velocità veicolare, inserimenti di dispositivi di “velocità calmata (bandelle rumorose, segnaletica orizzontale, dossi, ecc..), inoltre sulla rampa che risale la duna verso il mare, è auspicabile l’allargamento della carreggiata per ricavare uno spazio ulteriore riservato ai ciclisti che consenta una ascesa tranquilla anche a quelli meno allenati. Altri accorgimenti per aumentare la sicurezza possono essere costituti da protezioni in gomma degli spigoli vivi dei marciapiedi e delle altre asperità assai rischiosi in caso di caduta dei ciclisti.
Superato il ponte, il percorso prosegue verso la foce del Caratterino con un tracciato ricavato in adiacenza della strada sul lato lago dove è maggiore la disponibilità di spazio ed è relativamente libero dalla vegetazione. La pista può essere schermata dal sole con la realizzazione di quinte vegetali della macchia mediterranea (in particolare viene ipotizzato l’’utilizzo prevalente del lentisco e del corbezzolo).
Superata la foce del Caratterino, che costituisce un nodo articolato da verificare nel dettaglio, il circuito continua lungo l’attuale strada provinciale lungomare sempre sul lato prospiciente i laghi. Il tracciato e la sua tipologia saranno scelti in conseguenza delle scelte del più generale assetto che avrà l’accessibilità della costa. In particolare il tracciato affiancherà l’attuale carreggiata fino a che non verranno attuate ipotesi di diverso utilizzo della strada in relazione ai parcheggi, o alla sua dismissione, o al suo smantellamento .
Una ulteriore ipotesi di tracciato aggiuntivo, nel caso che venga dismesso l’attuale poligono di tiro dei “Pantani d’Inferno” e che venga acquisito alluso pubblico insieme alle aree militari di Caratterino , ipotizza la realizzazione di un percorso pedo-ciclabile, in terra battuta (Macadam), situato alla base interna della duna a ridosso e all’interno delle pinete retrodunali, che potrebbero essere attrezzate con aree di sosta e pic-nic dotate di risalita verso il lato mare.
Il percorso parallelo all’attuale strada lungomare serve a distribuire il traffico proveniente dal centro di Sabaudia, ma anche quello delle bretelle di raccordo con le lottizzazioni ed i borghi (percorsi 5, 7, 8), a loro volta collegati ad altri percorsi che servono aree più interne.
Il circuito, giunto in località Bufalara, prosegue sull’attuale tracciato della strada lungomare interrotta fino alla foce del Rio Martino per risalirlo, poi, nella sua sx idrografica con un tracciato ricavato in sede propria parallelo all’attuale strada lungofiume. Giunto in corrispondenza del sentiero esistente della Fossatella, in prossimità del ponte che porta l’attuale strada sull’altro argine in dx idrografica, il circuito ripiega a sud passando a ridosso dei laghi di Monaci e Caprolace. Con una semplice sistemazione del fondo il sentiero risulta praticabile dalle biciclette che utilizzeranno il tracciato in commistione con il traffico agricolo e quello locale. Nella direzione opposta, superato il Rio Martino, il percorso può proseguire proseguendo sulla stradina della Fossatella che costeggia l’argine del lago di Fogliano fino a raggiungere l’omonimo centro visitatori del PNdC.
Dopo aver costeggiato il lago dei Monaci e l’area umida compresa fra quest’ultimo ed il lago di Caprolace, il tracciato si accosta al canale Nocchia ed alla strada Diversivo Nocchia alla altezza della penetrazione stradale proveniente da Bellafarnia. (Il circuito ingloba in parte una pista ciclabile realizzata negli anni scorsi che collega il centro di Bellafarnia alla costa in località Bufalara, utilizzando il tratto di strada sterrata che dalla strada del diversivo Nocchia arriva fino a via della Lavorazione e proseguire parallelamente ad essa in sede propria).
Da qui in poi il circuito può proseguire sull’attuale viabilità che però, data la sua sezione, non consente la realizzazione di corsie in sede propria e quindi necessiterà di tutti i dispositivi di “Velocità calmata” per consentire l’utilizzo misto della sede in sicurezza. Una alternativa a tale ipotesi è costituita dall’utilizzo degli argini dello stesso canale, il cui profilo si presta con modesti interventi di sistemazione a divenire sede della pista. In questo caso il rapporto fra la pista e l’ambiente sarebbe ottimale ed il collegamento con la strada sarà garantito da ponticelli localizzati in prossimità dei nuclei abitati più consistenti situati lungo il tracciato. Lungo il percorso potranno attrezzarsi punti di avvistamento dell’avifauna e di osservazione del paesaggio particolarmente suggestivo (vedi elaborati grafici).
Il percorso, una volta raggiunto l’incrocio su cui sorgono i ruderi di Sant’Andrea, ha due opzioni: può piegare a sinistra verso le lottizzazioni Zeffiro 1-2 oppure proseguire lungo il canale fino ad arrivare alla lottizzazione Belsito e da qui tornare sulla costa. Nel primo caso, compatibilmente con la sezione stradale e sfruttando l’area del canale di scolo a margine della strada, è possibile realizzare una pista in sede propria in grado di raccogliere il traffico proveniente dalle lottizzazioni.
Dalla chiesetta di Sant’Andrea il circuito arriva alla sede della Caserma Santa Barbara SACASA percorrendo Via Caporale A. Tortini, dove, vista la ristrettezza della sezione stradale è ipotizzabile, anche in questo caso, utilizzare lo spazio del fosso di scolo della strada.
Proseguendo a sinistra in direzione del centro di Sabaudia il tracciato segue il percorso della ex SP di Caratterino, ora via degli Artiglieri, che non presenta una sezione sufficiente ad ospitare una pista ciclabile però, in questo caso, è possibile utilizzare, ampliandolo opportunamente ed attrezzandolo, il marciapiedi esistente adiacente il perimetro dell’area militare. Superato il bivio per Piazza Roma (via dei Bersaglieri), la pista sarà realizzata in sede propria ex-novo sull’area del canale di scolo laterale, fino a confluire su Via Principe di Biancamano, principale ingresso alla città. L’ultimo tratto, dal bivio di Principe di Biancamano fino a Largo Toigo/Circonvallazione, fa parte del sistema della rete urbana, ed è costituito da due corsie disposte lungo i due sensi di marcia ricavate nella sede stradale attuale con segnalazione a terra, separatori di sicurezza dal traffico veicolare e la realizzazione di tutti i dispositivi di “velocità calmata” per ridurre la velocità veicolare in ingresso all’area urbana