Mostra sulle origini di Sabaudia: Circolo ARCI 1980

Nel 1980 il circolo ARCI di Sabaudia, sulla base di un progetto finanziato dalla Regione Lazio “Ricerca storico ambientale sul territorio e la città di Sabaudia”, ha realizzato una mostra sulle origini della città nell’ambito della trasformazione dell’Agro Pontino.  E’ stata la prima esperienza, a livello locale, di descrizione degli eventi determinati dalla “bonifica integrale” che non si limitasse alla riproposizione delle immagini fotografiche degli interventi di trasformazione del territorio e degli elaborati grafici del progetto urbanistico ed architettonico della città; attraverso documenti originali, la testimonianza diretta degli “attori”, il recupero delle attrezzature e degli oggetti della cultura materiale dell’epoca, sono state ricostruite le condizioni di lavoro degli operai che realizzarono le opere di bonifica, prima, e quelle dei coloni insediati, poi. Inoltre si è collocata l’esperienza della bonifica e, più in generale, delle bonifiche degli anni 20-30, nel quadro generale della politica economica agricola ed industriale del periodo cercando di individuarne gli obiettivi e valutarne i risultati.

Oltre ai pannelli fotografici elaborati per la mostra, l’esposizione degli attrezzi agricoli dei coloni, la pubblicazione dei documenti riprodotti direttamente dall’Archivio Centrale dello Stato di Roma, furono proiettati diversi filmati dell’Istituto Luce al cinema “Augustus” relativi alle opere di bonifica, alla edificazione della città di Sabaudia, alla sua inaugurazione, alle attività agricole compresa la mietitura del grano con il Duce. Per concessione della RAI, attraverso l’interessamento del dirigente Mencucci, fu proiettato il monologo di Pier Paolo Pasolini sulla città di Sabaudia realizzato nell’ambito del programma “Io e …. – Pasolini e la forma della città” (https://youtu.be/e6ki-p1eW2o)

Di particolare interesse le interviste fatte ai “testimoni” sia ai coloni arrivati dal “nord” e a coloro che già abitavano questi territori a cui fu chiesto un ricordo ed un giudizio sulla loro esperienza, anche per cercare di capire e confrontare i diversi punti di vista di popolazioni così distanti fra loro. Da segnalare l’intervista all’arch. Luigi Piccinato tra i progettisti di Sabaudia, con A. Scalpelli, E. Montuori, G. Cancellotti, effettuata nella sua casa-studio pochi anni prima della sua scomparsa.

Questa mostra fu seguita a poche settimane di distanza (agosto 1980), da quella più celebrata e specifica dedicata agli elaborati originali delle architetture della città di fondazione a cura degli arch. G. Pasquali e P. Pinna; negli anni ‘90  furono numerosi i convegni sul tema della bonifica, delle città di fondazione, della corrente architettonica del razionalismo, che ebbero a livello sabaudiano il coronamento nella pubblicazione del volume  “Sabaudia, 1934 : il sogno di una città nuova e l’architettura razionalista” (1999), a cura di G. Muratore, D. Carfagna, M. Tieghi, base di una mostra itinerante esposta anche all’estero (Londra, Roubaix), comprensiva di un plastico riproducente il progetto della città di fondazione.

Nonostante i diversi contributi e la raccolta di materiale originario presso il “Centro di documentazione A. Mazzoni”, in questi decenni non si è realizzato un luogo museale che sia in grado di raccontare le origini della città e le trasformazioni del suo territorio. Eppure, a mio avviso, c’è un luogo che si presterebbe a svolgere questa funzione in modo affascinante, sintetico e sorprendente: la torre comunale.

I piccoli ambienti situati ai diversi piani collegati dalle scale che consentono l’ascesa alla cella campanaria, potrebbero essere attrezzati con materiali grafici ed audiovisivi d’epoca ed attuali per raccontare la storia recente del territorio, la sua particolarità ambientale e paesaggistica che ha spinto alla istituzione del Parco Nazionale del Circeo, la specificità dell’esperienza progettuale e costruttiva di Sabaudia nel panorama architettonico ed urbanistico italiano ed europeo, l’evoluzione del territorio e della pianificazione fino ai nostri giorni; a conclusione di questo percorso nel tempo si apre l’eccezionale visione dalla sommità della torre che racconta la realtà odierna.

Penso che una tale utilizzazione ed organizzazione degli spazi della torre possa farle assumere un ulteriore valore simbolico, sia nei confronti dei cittadini di Sabaudia, sia nei confronti dei tanti visitatori che spesso non conoscono o comprendono le peculiarità e la storia della città e del territorio.

Questa funzione di “Casa della città” giustificherebbe la modificazione dell’attuale allestimento della torre.

 

Brochure della mostra

 

I partecipanti alla realizzazione della ricerca e della mostra del Circolo Arci di Sabaudia: Claudio Dal lago (Presidente del Circolo), Vittorio Tomassetti, Barbara Pellegrini, Antonia Di Giulio, Dino Latella, Mary Di Giulio, Anna Gurgone, Giovanni Mancuso, e la collaborazione di Massimo Rosolini.

In Appendice: Relazioni – Documenti – Interviste ai testimoni